Che cosa sono gli Xenia e gli Apophoreta?

Che cosa sono gli Xenia e gli Apophoreta?

“Xenia” e “Apophoreta”, indicanti i doni da inviare ai conoscenti ed agli amici e i bigliettini poetici che li accompagnano. I primi sono 124 epigrammi composti da un solo distico, i secondi 223 epigrammi.

Che cosa ci resta dell’opera di Marziale?

Di Marziale ci resta una raccolta di Epigrammi in 12 libri, composti e via via pubblicati tra l’86 e il 102. Marziale contrappone la mobilità e la varietà dell’epigramma alla pesantezza dei generi illustri come l’epos o la tragedia, accusandoli di tenersi lontani dalla realtà della vita quotidiana.

Che cosa si intende con l’espressione fulmen in clausula in riferimento agli epigrammi di Marziale?

Mutua anche procedimenti formali dell’epigramma , come la trovata finale: il fulmen in clausula, la chiusura del giro del ragionamento in modo fulmineo, lasciando l’ascoltatore/lettore stupito. Concentra l’arguzia dell’epigramma nella chiusa. Ecco la struttura dell’epigramma di Marziale.

Qual è il genere letterario a cui si dedica marziale?

Marziale si dedica esclusivamente al genere dell’epigramma, prevalentemente con metro elegiaco. Si tratta di un genere già praticato da Catullo (e, con lui, dagli altri neòteroi), ma nessuno vi si era mai dedicato con la stessa esclusività con cui vi si dedica Marziale.

Cosa intende marziale con l’espressione Hominem pagina nostra Sapit?

Hominem pagina nostra sapit (X 4, 10) cioè «La nostra pagina ha sapore di uomo»: vuole ritrarre la vita in tutti i suoi aspetti, senza alcuna finzione retorica. l’intento NON è correggere il vizio (in questo è diverso dalla contemporanea satira), ma ritrarre la realtà.

Qual’è l’argomento del Liber de Spectaculis?

Tutti e due sono lavori storiografici in cui descrive la storia romana dalla morte dell’imperatore Augustus nel 14 d.C. fino all’anno 96 d.C., cioè la fine del regno di Domitianus, l’ultimo sovrano della dinastia dei Flavii.

Che cosa sono gli epigrammi?

Epigramma è innanzitutto un componimento breve e ben definito. Proprio perché il poeta ha a disposizione pochi versi, deve esprimere ciò che ha da dire in modo veloce e nitido, deve mirare, cioè, a colpire il lettore con poche frasi.

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